Il Gs Trophy in Namibia si è avviato verso la sesta e ultima giornata e ha regalato davvero molte sorprese.
Diventa interessante analizzare tutto in una situazione davvero molto interessante sotto diversi punti di vista per appassionati e no.
Si tratta di una manifestazione internazionale che è organizzata dalla BMW con cadenza biennale. Fu inaugurata nel 2020 e attira i possessori di moto del marchio tedesco da tutto il mondo. La competizione valuta le abilità dei motociclisti in prove particolari che non sempre coinvolgono la guida ma anche abilità meccaniche con prove fisiche anche al di fuori della stessa.
Proprio la BMW, in vista dell’iniziativa, fornisce ai partecipanti l’attrezzatura necessaria per la competizione tra cui abbigliamento, caschi, tende e quant’altro oltre ovviamente anche alla moto usata per l’evento. Specifica interessante da sottolineare è che si deve assolutamente osservare sta nell’utilizzo di uno stesso e identico modello per tutti i partecipanti. Si è partiti con la BMW F800 GS per arrivare alla BMW R 1200 GS e alla BMW F850 GS.
In che paesi si è svolta la manifestazione prima di oggi? Si è partiti dalla Tunisia per passare al Sudafrica e nel 2012 l’edizione denominata Patagonia si è svolta tra Argentina e Cile. Abbiamo poi il Canada, la Thailandia e la Mongolia per arrivare in questa edizione proprio in Namibia. Andiamo a vedere ora le ultime notizie sulla gara.
Gs Trophy, ultimo giorno in Namibia
Cosa ci ha detto l’ultima giornata in Namibia del Gs Trophy? Il percorso organizzato da BMW Motorrad è stato davvero molto impegnativo con grandi esibizioni in curve sulla sabbia che hanno portato la classifica sorprendentemente a ribaltarsi rispetto a quanto accaduto precedentemente.
Il nostro paese ha partecipato commettendo alcune leggerezze e così si è dovuta accontentare, si fa per dire, dell’undicesimo posto della giornata e il settimo generale sui venti partecipanti alla manifestazione.
A vincere è stata la squadra tedesca, un trionfo per la Germania che in classifica precede il Sudafrica e il Brasile. Sicuramente l’esperienza è stata a 360° per chi ha partecipato perché non si parla solo di moto ma anche di scenari incredibili e di vere e proprie avventure.
Anche in questo caso i motori rappresentano un lato splendido dello sport e cioè quello del viaggio, della scoperta che non si realizza in ogni luogo, ma che a volte è in grado di farci sorridere ed emozionare. Anche se dovremo aspettare altri due anni per il prossimo appuntamento.