D’ora in poi non si troveranno più. Il governo ha deciso di optare per il divieto. Ecco di cosa si tratta.
Il mondo dell’automotive sta cambiando in maniera importante e non solo per quanto riguarda la motorizzazione delle vetture sempre più orientata verso l’elettrico, ma pure la struttura delle stesse e i dispositivi presenti in abitacolo. Sempre più spesso quando si aprono le portiere ci si trova davanti ad ambienti ipertecnologici con più di uno schermo e funzionalità che in passato nemmeno si potevano sognare.
Anche i meno attenti alle vicende riguardanti il mercato delle quattro ruote sanno bene come oggi la Cina rappresenti uno spauracchio per i costruttori occidentali. Che si parli di materie prime utili per la costruzione dei modelli, o ci si riferisca al quantitativo di automobili rilasciate, il Paese del Dragone è inavvicinabile per chiunque. A fronte di tale consapevolezza quale miglior strategia di porre un divieto, così da creare un danno al pericoloso avversario.
L’America mette al bando hardware e software cinesi, la nuova misura ha un obiettivo
La curiosa iniziativa arriva dagli Stati Uniti e si propone di colpire con una sola freccia la Cina quanto la Russia, sue storiche nemiche politiche e commerciali. Come risaputo, la maggior parte dei veicoli realizzati in Oriente vanta un prezzo finale decisamente più accattivante e a portata di molte più tasche rispetto agli altri, e ciò sta sicuramente giocando a favore degli asiatici e delle loro produzioni.
Ecco dunque la decisione del Presidente americano Joe Biden, giunta a seguito di una lunga discussione con il Dipartimento del Commercio degli USA, di bloccare le vendite, già a partire dal 2025, di qualsiasi mezzo a motore provvisto di sistemi software ed hardware elaborati a Pechino. Ufficialmente il provvedimento è motivato da questioni di sicurezza, ma dietro potrebbe esserci ben altro, in soldoni il tentativo di prendere due piccioni con una fava e rallentare la cavalcata delle auto made in China.
Come detto la Casa Bianca si è comunque affrettata a sposare una tesi più legata alla privacy. “Nelle situazioni più estreme l’avversario straniero potrebbe spegnere o prendere il controllo di tutte le sue vetture presenti sul territorio creando incidenti e blocchi stradali”, la comunicazione che arriva direttamente dal consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e che si sofferma su potenziali malware che Xi Jinping vorrebbe diffondere negli States tramite fornitori e produttori.