Continua la crisi in casa Volkswagen, i dipendenti sono preoccupati. Continuano le proteste al sindacato che insorge, ecco il motivo.
Lo scorso anno, diversi dirigenti di primo piano del marchio Volkswagen hanno annunciato scatenando grande preoccupazione nei dipendenti dell’azienda che l’eventualità di un taglio dei posti di lavoro non era da sottovalutare. Negli ultimi anni, l’azienda ha fatto i conti – come pure tante rivali del resto – con una crisi non indifferente, in particolare, sul mercato dei veicoli elettrici dove la serie ID ha faticato ad imporsi dopo tanti investimenti.
Queste dichiarazioni suonano profetiche ora che l’azienda si trova davvero in una situazione delicata che potrebbe portare – nel caso più infausto – all’addio al posto di lavoro per molti dipendenti. L’azienda ha preso un provvedimento in questi giorni che ha scatenato già le proteste dei dipendenti e dei sindacalisti di IG Metall che ora stanno trattando con il marchio.
La casa tedesca avrebbe infatti rescisso – secondo la stampa locale – un accordo con i sindacati risalente agli anni novanta che in sintesi, tutelava da possibili licenziamenti i dipendenti di almeno sei strutture del marchio in Germania, una decisione che sembra decisamente un preludio ad una serie di tagli. Anche perché la dirigenza, dal canto suo, non ha indorato la pillola parlando molto chiaramente.
Licenziamenti in vista, è scontro tra VW e IG Metall
A capo dei negoziati con i sindacati c’è Arne Meiswinkel, dirigente di rilievo della casa teutonica che ha spiegato come i tagli siano necessari per la sopravvivenza stessa dell’azienda, evidentemente immersa in una grave crisi finanziaria: “La situazione in Germania è molto seria. Volkswagen sarà in grado di mantenere la propria posizione di vostruttore leader in termini di volumi solo se adesso riusciremo a garantire il futuro dell’azienda”, le sue parole.
A questa affermazione, ne segue una molto più preoccupante e difficile da fraintendere: “Una riduzione sostenibile dei costi, unita a una maggiore efficienza e produttività, sono l’unico modo in cui potremo investire in nuove tecnologie e prodotti, salvaguardando così l’occupazione nel lungo periodo”. Parole che non lasciano molto spazio alle interpretazioni e, infatti, i colloqui con i sindacati sono partiti da subito.
Al momento, le richieste che IG Metall ha messo sul tavolo delle trattative sono in primis una tutela che garantisca a circa 130mila lavoratori – potenzialmente interessati dai tagli – garanzie sul loro futuro ma anche una revisione dei salari dei lavoratori apprendisti e l’assunzione di operai con contratto temporaneo. Sembra che, in queste ore per lo meno, non sia ancora stata trovata un’intesa tra i sindacalisti e Volkswagen; la trattativa prosegue e se non andasse a buon fine non si possono escludere scioperi e manifestazioni.