L’azienda di tuning più lussuosa del mondo ha proposto una versione spettacolare della Purosangue, l’ultimo SUV Ferrari. In confronto, il modello base passa inosservato.
La nuova Ferrari Purosangue è un’automobile che difficilmente non si nota per strada. Al di là del fatto che si tratta del primo SUV del marchio italiano, cosa che può far emozionare o infuriare i puristi a seconda dei casi, il veicolo ha prestazioni, dimensioni e soprattutto un livello di rifiniture di lusso che pochissime vetture al mondo possono mettere in campo.
Portare al livello successivo un’auto simile rendendola ancora più lussuosa ma sopratutto intervenendo sulle sue già eccezionali prestazioni sembra impossibile. Almeno, lo sarebbe per un’azienda normale: il tuner tedesco Mansory ormai dal 1989 opera sulle vetture più esclusive e potenti del pianeta – Ferrari, Land Rover e Mercedes-Benz – ed ha accettato la sfida.
L’ultimo progetto dell’azienda si chiama Mansory Pugnator ed è decisamente qualcosa che non si vede tutti i giorni in strada. Partiamo dal dettaglio più impressionante: nel caso il motore V12 da 6,5 litri per 725 cavalli della Purosangue standard non fosse stato abbastanza per voi, Mansory vi offre un propulsore con un’unità di controllo riprogettata in grado di sviluppare ben 755 cavalli di potenza, una trentina in più dell’auto originale; ed è solo l’inizio.
Potenza, estetica e lusso
Le modifiche, chiaramente, non si fermano qui: l’automobile ha un nuovo scarico a quattro tubi che risulta incredibilmente silenzioso se pensiamo alle prestazioni messe in campo dall’automobile. Non mancano dei flap per migliorare l’aderenza del bolide all’asfalto e dei nuovi cerchi in lega da 22 e 23 pollici rispettivamente che contribuiscono a tenere basso il peso, per quanto possibile.
Chi conosce questo marchio lo sa: il dettaglio che Mansory non manca mai di proporre su un suo tuning sono gli inserti in carbonio: la nuova struttura sportiva del SUV a cinque posti ne presenta diversi, in particolare in corrispondenza del cofano, posteriormente, sugli alettoni e sugli inserti laterali. Tutto questo si sposa benissimo con la livrea unica Vermillion di un rosso caldo che riprende la verniciatura classica del marchio Ferrari.
Se all’esterno l’auto è il tripudio dell’appariscenza, gli interni sono sorprendentemente eleganti: i sedili sono in pelle bianca, di tipo sportivo, con inserti rossi che riprendono la livrea posteriore. L’ambiente di bordo è estremamente gradevole e mai pacchiano. Manca soltanto una cosa. Il prezzo. Lo abbiamo omesso non perché non vogliamo rivelarlo, solo perché l’azienda mantiene il riserbo del cliente che decide di operare questa conversione non rivelandolo al pubblico.