La Red Bull non sta affatto vivendo un momento esaltante: l’ultimo annuncio è fin troppo chiaro, cosa sta succedendo.
Il momento che stanno vivendo Max Verstappen e la Red Bull è certamente uno dei più difficili degli ultimi anni. Dopo una prima parte di stagione dove la scuderia di Milton Keynes e il tre volte campione del mondo parevano destinati a un nuovo trionfo sono cominciati ad arrivare risultati tutt’altro che soddisfacenti.
Basti pensare che nelle ultime otto gare ‘classiche’ Verstappen non è mai riuscito a salire sul gradino più alto del podio: un digiuno inimmaginabile fino a pochi mesi fa. L’ultimo successo dell’olandese è quello ottenuto nella Gara Sprint in Austria a fine giugno: da quel momento in poi il pilota della Red Bull ha dovuto sempre vedere vincere gli avversari, ovvero Norris, Leclerc, Piastri e Hamilton.
Tuttavia, dopo la pessima prestazione di Monza e le difficoltà palesate nuovamente a Baku, sul circuito di Singapore la Red Bull è apparsa più tonica e prestante. Verstappen ha concluso la gara al secondo posto dietro Lando Norris: il britannico ha ulteriormente accorciato il divario in classifica piloti (52 punti di differenza tra i due) ma l’impressione è che nelle prossime gare si vedrà una Red Bull decisamente più competitiva.
E’ quanto affermato anche dal Team Principal Christian Horner, che sottolinea come la pausa arrivi al momento giusto per capire bene cosa non è andato sulla RB20 in quest’ultimo periodo. Il 50enne ha infatti spiegato che il team ha già compreso alcuni dei problemi della vettura ed è al lavoro per risolverli.
Horner fa notare come a Marina Bay la performance della RB20 sia stata decisamente più confortante rispetto alle ultime gare. “La cosa più incoraggiante è che la macchina abbia reagito come speravamo e come ci dicevano le simulazioni”, le parole del Team Principal, che ora guarda con rinnovata fiducia al finale di stagione.
Il periodo più nero dovrebbe essere ormai alle spalle: secondo Horner il Gran Premio di Monza ha messo in mostra alcune delle cause principali che hanno portato la Red Bull ad avere tutte queste difficoltà. “Monza è stato il punto più basso – ha concluso il dirigente britannico – e siamo ripartiti da lì”.
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