Continua il tira e molla tra il Governo e Stellantis con l’ultima richiesta che coinvolge anche John Elkann: il Parlamento vuole vederci chiaro.
L’anno che si avvia alla conclusione è stato caratterizzato da un rapporto non sempre idilliaco tra Stellantis, holding olandese che in Italia ha un peso economico rilevante considerando che include il marchio Fiat e tutti i brand ad esso legati ed il Governo Meloni che in più occasioni ha avuto da ridire sulle politiche del brand. Anche diversi politici dell’opposizione, per giunta, si sono spesso detti in disaccordo con alcune decisioni dell’azienda.
Ricordiamo diversi episodi eclatanti di questo tira e molla, come quello in cui 134 Fiat Topolino sono state fermate nel porto di Livorno perché la presenza della bandierina tricolore italiana sulle auto violava la legge sull’Italian Sounding del 2003, essendo le auto prodotte in Marocco. Poi, le varie polemiche sulla de-localizzazione della produzione da parte di Stellantis, accusata di aver “abbandonato” l’Italia in favore di altri paesi.
Tutta questa situazione aveva portato perfino ad una mediazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella tra le parti in causa. Ma a quanto pare, non è bastato: ora, un politico ha richiesto qualcosa di più chiedendo direttamente a John Elkann in persona di presentarsi davanti al Parlamento. Ma andiamo con ordine e ricostruiamo la vicenda.
La richiesta di Azione è chiara
Il 18 ottobre si terrà uno sciopero a cui aderiranno i sindacati Fim, Fiom e Uilm, che riguarderà numerosi lavoratori di Stellantis pronti a chiedere all’Europa maggiore chiarezza sulla transizione ecologica ed all’Italia una maggiore attenzione verso gli ammortizzatori sociali che si starebbero per esaurire. Proprio per quella data, il Leader del partito Azione Carlo Calenda ha richiesto che Elkann appaia in Parlamento così da intervenire su questa situazione.
La convocazione avrebbe l’obiettivo di permettere ai vertici del gruppo Stellantis di rispondere direttamente ai dubbi dei lavoratori sulla situazione corrente. Calenda avrebbe chiesto agli altri partiti di appoggiare la richiesta di un’audizione in cui Elkann e gli altri dirigenti del brand possano esporre in Parlamento un piano industriale con cui dare maggiore tranquillità e sicurezza ai tanti lavoratori che protesteranno.
Subito, è arrivato l’appoggio alla proposta da diversi nomi di spicco dell’Opposizione e non. “Facciamo rispondere Elkann in Parlamento ai tanti quesiti che vorrebbero porre gli stessi operai, ma è urgente per tutti pensare a una strategia di rilancio industriale”, avrebbe dichiarato l’ex Premier Conte, ora leader del Movimento Cinque Stelle. Vedremo se questa proposta avrà un seguito prima che lo sciopero abbia inizio.